ORIENTAMENTO AL LICEO CLASSICO-ARTISTICO “F. FIORENTINO” PER I FUTURI PROFESSIONISTI DELLA SALUTE

Al Liceo Classico-Artistico “F. Fiorentino” è ripartito il percorso di “Potenziamento-Orientamento in Biologia con curvatura Biomedica” con le lezioni frontali tenute dal dott. Puccio, del reparto di Neurologia, dalla dott.ssa Cario del Centro trasfusionale dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” e con la specialista in ematologia dott.ssa La Chimia. L’intero percorso, coadiuvato dalla dott.ssa Stefania Renne, Referente dell’Ordine Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Catanzaro, è stato intervallato nel mese di febbraio da diverse visite nei reparti di Pediatria, Ortopedia e Medicina Interna, attraverso le quali gli studenti, alla stregua di giovani tirocinanti, hanno potuto rendersi conto dell’impegno e della passione necessaria per svolgere l’attività del medico ospedaliero, della complessità organizzativa e della necessità di una strumentazione sempre più efficiente e altamente performante. I reparti interessati dalle visite degli studenti sono stati scelti in coerenza con gli apparati/sistemi trattati nelle lezioni frontali, differenziati per ciascuna annualità.

I ragazzi del quinto anno (pluriclasse terza annualità), nell’incontro avvenuto il 21 febbraio in Pediatria, Unità Operativa Complessa diretta dalla dott.ssa Caloiero, attraverso le puntuali informazioni fornite dal dott. Polito, hanno avuto modo di approfondire la figura del pediatra ospedaliero e dell’organizzazione del reparto. “L’Unità Operativa Complessa di Pediatria – ha spiegato il dott. Polito – accoglie bambini di competenza multispecialistica ai quali offre un ambiente dedicato ed il più possibile umanizzato ponendo costantemente al centro dell’attenzione i bisogni dei piccoli pazienti e dei suoi familiari. I giovanissimi degenti in condizioni di emergenza vengono visitati nel Pronto Soccorso Pediatrico, attivo 24 ore su 24, mentre quelli con patologie “differibili”vengono assistiti attraverso ricoveri programmati, day-hospital ed attività ambulatoriali”. Molteplici le prestazioni specialistiche che spaziano dalla pediatria generale alla gastroenterologia, dall’allergologia all’endocrinologia fino alla diabetologia pediatrica. Il reparto, dotato di 3 stanze singole per piccoli degenti con particolari necessità e 3 stanze da 4 posti letto per i ricoveri ordinari ed OBI (Osservazione Breve Intensiva), ha un’organizzazione a “rete” ovvero in collegamento non solo con la pediatria di base e le strutture calabresi di riferimento, ma anche, per le patologie più complesse richiedenti un approccio multidisciplinare, con centri nazionali come l’Ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, attraverso la telemedicina.

Il reparto è dotato inoltre di una sala d’attesa, di un’area dedicata all’allattamento, di un ambulatorio, di una stanza adibita a cucina di reparto in uso alle mamme dei bambini degenti e, fiore all’occhiello, di un’area ludica con una piccola biblioteca di libri per fanciulli, in modo da promuovere attività aggregative e di gioco.

E’ proprio in quest’ambiente, arredato anche con manufatti ludici realizzati dagli alunni del Liceo Classico-Artistico F. Fiorentino, che gli studenti, accompagnati dalla prof.ssa Rocca e dalla coordinatrice didattica del corso prof.ssa Scavelli, hanno avuto modo di interagire con il medico responsabile del reparto, attraverso sessioni di approfondimento e discussione sui casi clinici trattati, ma soprattutto con i piccoli ricoverati lasciandosi coinvolgere in un’esperienza davvero unica e arricchente, di grande valenza emotiva, attraverso la lettura delle favole e colloqui accattivanti. “Questo gesto semplice – ha spiegato una delle studentesse – è stato carico di significato per noi ragazzi perché ci ha permesso di entrare in contatto con la dimensione umana e relazionale della cura pediatrica, comprendendo l’importanza di offrire conforto e sostegno non solo dal punto di vista medico, ma anche emotivo e psicologico”. Il secondo incontro in ordine temporale ha riguardato i ragazzi delle classi terze (pluriclasse prima annualità) che nel pomeriggio del 23 febbraio sono stati accolti dal dott. Gatto nel reparto di Ortopedia e Traumatologia del “Giovanni Paolo II” diretto dal dott. Perticone. Accompagnati dalle proff.sse Geraci e Scavelli, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di approfondire le tematiche relative alle patologie del sistema muscolo-scheletrico: il dott. Gatto ha inoltre illustrato, con particolare accuratezza, le attività quotidiane di consulenza ambulatoriale e chirurgica. Successivamente gli studenti hanno visitato gli ambulatori rivelando particolare interesse verso le metodiche di trattamento delle principali patologie traumatiche degli arti ed acquisendo i principi fondamentali sulla riduzione e immobilizzazione delle fratture più frequenti. “Il reparto di Ortopedia- ha spiegato il dott. Gatto – si caratterizza per la grande esperienza nel trattamento delle fratture di femore nell’anziano, le fratture ad elevata energia che interessano gli arti, le lesioni acute o croniche a carico di tendini ed il trattamento delle complicanze delle fratture come pseudoartrosi, vizi di consolidazione, infezioni, intolleranza ai mezzi di sintesi. Inoltre l’unità operativa si distingue per la chirurgia protesica dell’anca, ginocchio e spalla e per il trattamento delle patologie del piede (alluce valgo, dita ad artiglio, neuroma di Morton etc.)”. In media ogni anno vengono effettuati 700 interventi chirurgici di “chirurgia ortopedica maggiore” e circa 200 di “chirurgia ortopedica minore” (ambulatoriale e day surgery). Particolare interesse hanno suscitato le novità descritte in ambito chirurgico come l’utilizzo di mezzi di sintesi o sistemi protesici di ultima generazione, branca specialistica in continua evoluzione.

L’ultimo   incontro  del  mese  di  febbraio  si  è  svolto  presso  il  reparto  di  Medicina  Interna:      i liceali delle classi quarte (pluriclasse seconda annualità), accompagnati dalle docenti di scienze del percorso, proff.sse Colacino e Rocca, hanno incontrato il dott. Gerardo Mancuso, Direttore della Struttura Operativa Complessa e vice Presidente della Simi (Società Italiana Medicina Interna), e la dott.ssa Giovanna Nesci. Il primario ha accolto i ragazzi nella sala riunione del reparto illustrando loro la complessità del settore sanitario che si articola sui tre diversi livelli (statale, regionale e territoriale), sottolineando la centralità della salute del paziente ed il ruolo degli operatori sanitari a tutela della stessa. “L’esame obiettivo preliminare – ha ribadito il dott. Mancuso – deve essere necessariamente coadiuvato da analisi strumentali e laboratoriali, al fine di avere diagnosi tempestive per poter intervenire in tempi brevi: l’innovazione scientifico-tecnologica è spesso determinante per il raggiungimento dell’esito positivo per il paziente e quindi del successo dell’attività assistenziale”. A tal proposito è stato evidenziato come le professionalità calabresi in ambito sanitario troppo spesso sono costrette a “oltrepassare la linea del Pollino” alla ricerca di contesti lavorativi tecnologicamente avanzati. “Per rispondere a tale esigenza – ha aggiunto il dott. Mancuso – il reparto di Medicina interna, che accoglie quotidianamente pazienti con polipatologie di notevole complessità, vanta un Internal Care Unit (ICU), dedicato ai trattamenti intermedi fra degenza ordinaria e terapia intensiva, che necessitano di un costante e attento monitoraggio. La terapia semintensiva (ICU) riguarda per lo più pazienti con insufficienza multiorgano che necessitano di una intensità di interventi ad alta tecnologia e la cui criticità non ne consente una adeguata gestione in una degenza ordinaria. L’obiettivo clinico è di assicurare la monitorizzazione del paziente instabile o a rischio di instabilità e di assicurare un trattamento adeguato”.

“L’esperienza presso i reparti ospedalieri offerta dalla nostra scuola attraverso il percorso nazionale di Biomedicina – ha commentato il Dirigente Nicolantonio Cutuli – è un’occasione straordinaria per gli studenti, sia per la crescita personale che formativa: attraverso la concreta esplorazione del mondo sanitario, vengono incentivate competenze spendibili anche nella quotidianità e stimolate potenzialità e sensibilità indispensabili per affrontare le sfide future con maggiore consapevolezza”.